Realizzazione di giardini pensili a Roma

I giardini pensili erano una delle caratteristiche più celebri dell'antica città di Babilonia, ma non esiste una prova certa della loro esistenza, benché gli archeologi abbiano individuato rovine che potrebbero corrispondere ai giardini in questione. Siamo a conoscenza della loro esistenza solo perché chi li vide nell'antichità ne lasciò testimonianza scritta.

Gli autori greci e romani ci riferiscono che i giardini furono costruiti intorno al 600 a.C. per ordine di Nabuccodonosor II re di Babilonia. Questa grande città era situata sulle rive del fiume Eufrate, a sud dell'attuale capitale dell'Irak, Baghdad. Si narra che il re avesse fatto allestire i giardini per la giovane moglie Amiti, la quale soffriva di nostalgia, in modo da creare per lei un ambiente simile a quello del suo paese d'origine nelle montagne della Persia.

I giardini pensili furono probabilmente costruiti nei pressi del fiume, in posizione dominante sopra le mura di Babilonia. Presentavano una struttura a terrazze, l'ultima delle quali poteva trovarsi anche a 40 metri di altezza dal suolo. Nabuccodonosor adornò i giardini con alberi e piante di ogni specie possibile e immaginabile, portati fino a Babilonia da tutte le parti del mondo a bordo di carri trainati da buoi oppure da chiatte. Nei giardini con ogni probabilità, crescevano fichi, mandorli, noci, melograni e ninfee. La prosperità dei giardini doveva sicuramente dipendere da un efficiente sistema d'irrigazione, ottenuto sfruttando l'acqua dell'Eufrate. Questa veniva sollevata fino all'ultima terrazza per mezzo di una catena di secchi applicata alla grande ruota a gradini di un mulino azionato da schiavi. Da lì l'acqua, scendendo, formava ruscelli e cascatelle che correvano lungo i giardini, mantenendo il suolo umido.

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